Notai, il mercato immobiliare è ripartito per case e capannoni

 

L’andamento del mercato immobiliare e dei mutui in Italia segue in modo quasi speculare i percorsi dell’infezione da Covid 19. Lo si deduce con chiarezza dai «Dati statistici notarili» resi noti dal Consilio nazionale del Notariato. «I dati dicono — afferma Giulio Biino, consigliere nazionale del Notariato con delega alla comunicazione — che nel mese di marzo 2020 il mercato immobiliare ha subito un crollo verticale da Nord a Sud in tutte le principali città italiane, nonostante i notai non abbiano mai smesso di garantire i propri servizi ai cittadini nel rispetto della loro pubblica funzione». In particolare, il Notariato ha presentato una prima ricognizione effettuata in 10 grandi città italiane in merito a 6 tipologie di atti: mutui, surroghe, compravendite di fabbricati abitativi e strumentali, compravendite di terreni agricoli ed edificabili. Le città in esame sono: Roma, Milano, Napoli, Bari, Bologna, Torino, Palermo, Cagliari, Verona, Firenze.

La mappa
Ne viene fuori un prevedibile un crollo generalizzato del mercato immobiliare nel mese di marzo. Ma con percentuali che rispecchiano i focolai della crisi: non a caso è Milano ad aver fatto registrare un calo dei mutui ipotecari del 54,5% seguita da Verona -45,5%, a fronte di un calo che a Firenze è appena dell’11%. A marzo Milano ha fatto registrare una flessione per i fabbricati strumentali del 59,3%, un crollo per le compravendite dei terreni agricoli del 74,9%, mentre il calo delle compravendite di terreni edificabili è stato del 57,7%. A Roma invece se le compravendite di beni immobili (fabbricati abitativi) sono diminuite del 42,9%, quelle che riguardano i beni immobili strumentali (quelli a destinazione industriale) del 50,9%. Sul fronte dei terreni si è registrato -50,5% per quanto riguarda il settore agricolo e -67,9% per i terreni edificabili. Decisamente diversi numeri nei territori dove il Covid ha avuto un minor impatto: a Cagliari per esempio, le compravendite di beni immobili sono diminuite del 38,2%, mentre quelle che riguardano i beni immobili strumentali del 32,6%. Sul fronte dei terreni si è registrato un calo del 51,5% per quanto riguarda il settore agricolo e del 45,3% per i terreni edificabili.

 

FONTE: https://www.corriere.it/economia/professionisti/notai/20_giugno_11/notai-mercato-immobiliare-ripartito-case-capannoni-3744d7b2-a9af-11ea-b9d7-2bd646fda8c5.shtml?refresh_ce-cp

 

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